Investire Come Warren Buffett: Come Usare L’Analisi delle Probabilità Negli Investimenti

Warren Buffett considera un principio di base, la probabilità elementare, il nucleo fondamentale della sua filosofia di investimento.

Investire Come Warren Buffett: Come Usare L’Analisi delle Probabilità Negli Investimenti

Dalla vendita di documenti alla gestione del portafoglio multimilionario di Berkshire Hathaway, l’oracolo di Omaha ha saputo sfruttare con successo le sue attività decennio dopo decennio, accumulando un’armata di società produttrici di ricchezza.

Investire Come Warren Buffett: Come Usare L'Analisi delle Probabilità Negli Investimenti

Combinando questo con una comprensione logica delle operazioni aziendali e un orientamento al valore appreso dal suo mentore Benjamin Graham, Buffett è di gran lunga uno dei migliori e più noti investitori di tutti i tempi (leggi anche Value Investing: La Formula Matematica Di Graham Per Investire).

Value Investing e Redditività

Esistono una varietà di stili di investimento tra cui scegliere. Warren Buffett è diventato noto come uno degli investitori più esperti utilizzando un approccio decisamente semplice. Nello specifico, l’approccio alla probabilità elementare di Buffet mantiene semplice l’analisi degli investimenti: infatti, questo si concentra su società trasparenti con un ampio vantaggio competitivo (fossato) che è facile da capire e logico nella sua progressione.

Tuttavia, Buffett è anche noto per il suo approccio al valore (value investing) che ha perfezionato attraverso il suo studio e il lavoro con il suo ex professore universitario Benjamin Graham. Questo, combinato con una comprensione semplificata delle società, limita l’universo di possibili investimenti a società con bassi P/E (rapporto prezzo-utili), alti livelli di flusso di cassa e utili sostenuti.

Questo suo stile di investimento lo ha anche aiutato ad identificare le migliori (e peggiori) tendenze emergenti. Un esempio è il settore della tecnologia “green” in cui Buffett ha apertamente proclamato di avere grande interesse.

Il settore sta emergendo ampiamente in tutto il mondo con oltre il 60% dei nuovi investimenti energetici provenienti dalla tecnologia verde. A partire da giugno 2018, la partecipazione di Buffett nel settore è stata per lo più attraverso la sua controllata Berkshire Hathaway Energy, ma è probabile che aumenterà a breve la presenza di titoli green nel suo portafoglio azionario.

Combinare le Probabilità con La Teoria del “Fossato”

Warren Buffet impiegò un po’ di tempo per sviluppare la giusta filosofia di investimento. Ma quando ci riuscì, si attenne scrupolosamente ai suoi principi. In questo periodo, sviluppò quella che lui chiamò moat theory o teoria del fossato.

Per definizione, le aziende con un vantaggio competitivo durevole generano un eccesso di rendimento del capitale e il loro vantaggio competitivo agisce come un fossato attorno a un castello. Il “fossato” garantisce la continuità dell’eccesso di rendimento del capitale per l’azienda in quanto diminuisce la probabilità che un concorrente entri nella redditività dell’azienda (leggi anche L’Importanza Del Vantaggio Competitivo Nel Trading).

La “Stable-Boy Selection”

Warren Buffett iniziò ad applicare la teoria delle probabilità da ragazzo pensando e scrivendo su carta una filosofia di pensiero applicata alle corse dei cavalli chiamata “stable-boy selection“, che iniziò a vendere per 25 centesimi a foglio. Questa sorta di dispensa conteneva informazioni storiche su cavalli, ippodromi, tempo realizzato in gara e le istruzioni su come analizzare i dati.

Ad esempio, se un cavallo ha vinto quattro gare su cinque su un determinato circuito nelle giornate di sole, e se una gara si sarebbe svolta sulla stessa pista con le stesse condizioni climatiche, allora la possibilità storica del cavallo di vincere la gara sarebbe stata dell’80%.

Analisi dell Probabilità con il Metodo “Business Grapevine”

Da giovane, Buffett utilizzò l’analisi quantitativa della probabilità insieme al metodo “scuttlebutt investing” o “the business grapevine” che imparò da uno dei suoi mentori (Philip Fisher) per raccogliere informazioni sugli investimenti possibili.

Buffett usò questo metodo nel 1963 per decidere se investire in American Express (AXP). Il titolo era infatti in crisi a causa delle notizie che la società avrebbe dovuto coprire i prestiti fraudolenti contratti usando come garanzia i crediti che vantava per le forniture di olio per le insalate.

Per decidere sul da farsi, Buffett verificò la situazione “in strada”: si fermò infatti in un paio di ristoranti per vedere se le persone avrebbero smesso di pagare con carte AmEx a causa dello scandalo. Si rese conto che i problemi che la società aveva a Wall Street non si riflettevano “in strada” e che quindi le probabilità di un crollo a lungo termine del titolo erano piuttosto basse.

Pensò che anche se la società avesse ripagato i prestiti, la sua futura capacità di guadagno superasse di gran lunga la sua bassa valutazione, così acquistò azioni per una porzione significativa del suo portafoglio azionario, ottenendo ottimi guadagni dalla vendita dei titoli entro un paio di anni. Nel corso degli anni, tuttavia, Buffett continuò a tenere American Express nel portafoglio di Berkshire Hathaway.

Buffett e La Scommessa da Un Miliardo di Dollari su Coca Cola

Nel 1988, Buffett acquistò azioni Coca Cola (KO) per $ 1 miliardo, ragionando sul fatto che con quasi 100 anni di record su record nelle prestazioni aziendali, la distribuzione in frequenza dei dati aziendali di Coca-Cola forniva solide basi in chiave investimento.

La società generò infatti rendimenti di capitale superiori alla media nella maggior parte dei suoi anni di attività, non ha mai subito perdite e ha registrato un invidiabile e consistente track record.

I nuovi sviluppi positivi, sotto la direzione del manager Robert Goizueta, ha consentito alla società di reinvestire in attività di sovraperformanti. E il riacquisto di azioni della società ha dato a Buffett la certezza che questa avrebbe continuato a generare rendimenti in eccesso sul capitale. Inoltre, i mercati si stavano aprendo all’estero, aumentando le probabilità di continuare a crescere in modo redditizio. Ad oggi, questo è stato uno dei suoi investimenti più semplici, “eleganti” e redditizi.

Wells Fargo, La Banca Preferita da Buffett

All’inizio degli anni ’90, durante una recessione negli Stati Uniti e la volatilità nel settore bancario per la crisi del settore immobiliare, il titolo Wells Fargo (WFC) fu scambiato ad un livello storicamente basso. Nella lettera agli azionisti di Berkshire Hathaway, Buffett elencava ciò che vedeva come pro e contro nell’investire in questa banca.

Dal lato negativo, Buffett elencò i tre rischi principali:

  • un grave evento che potrebbe danneggiare i mutuatari e i prestiti bancari;
  • la possibilità di una contrazione aziendale o di un panico finanziario così grave da mettere a repentaglio quasi tutte le istituzioni ad alto indebitamento, a prescindere da quanto gestite in maniera intelligente;
  • la paura che i valori immobiliari della costa Ovest degli Stati Uniti crollino a causa della cementificazione selvaggia e che porteranno ingenti perdite alle banche che hanno finanziato questa espansione. E visto che Wells Fargo è uno dei principali prestatori di denaro nel settore immobiliare, si tratta di un investimento abbastanza vulnerabile.

Dal lato positivo, Buffett notò come Wells Fargo “guadagnò ben oltre 1 miliardo di dollari dopo aver speso più di $ 300 milioni per perdite sui prestiti: se il 10% di tutti i 48 miliardi di prestiti della banca (non solo i prestiti immobiliari) fossero colpiti da problemi come nel 1991 e queste perdite prodotte (compresi gli interessi scontati) saranno in media il 30% del capitale, la società avrebbe quasi raggiunto il pareggio. Un anno come quello, che consideriamo solo una possibilità di basso livello e non una probabilità, non sarebbe tanto male per noi.”

In retrospettiva, l’investimento di Buffett in Wells Fargo nei primi anni ’90 è stato uno dei suoi preferiti. Il grande investitore aggiunse nel tempo altre partecipazioni nel suo portafoglio. A partire dal terzo trimestre del 2018, la Berkshire deteneva ben 442 milioni di azioni Wells Fargo.

Conclusioni

La probabilità elementare, se appresa e applicata correttamente alla risoluzione di problemi e all’analisi, può fare miracoli. Buffett combina questo con un approccio orientato al valore e all’analisi che ha dimostrato di avere successo nel lungo termine. Sebbene ci siano un’infinità di informazioni riguardo alle scelte di investimento, Buffett riuscì a dimostrare più e più volte che il suo approccio probabilistico fosse uno dei migliori per avere successo negli investimenti.

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