Guerra Commerciale USA-Cina: 2 Settori Del S&P 500 A Rischio

Il declino dell’indice S&P 500 (SPX) si è accentuato in seguito alle minacce del presidente americano Trump di aumentare ulteriormente le tariffe sulle importazioni dalla Cina.

Guerra Commerciale USA-Cina: 2 Settori Del S&P 500 A Rischio

Se la guerra commerciale con la Cina dovesse effettivamente intensificarsi, le azioni nei settori industriale e tecnologico dovrebbero essere particolarmente a rischio in futuro, secondo un rapporto del prestigioso settimanale finanziario Barron.

Guerra Commerciale USA-Cina: 2 Settori Del S&P 500 A Rischio

La tabella seguente elenca i maggiori ETF del settore tecnologico e industriale per asset e i loro guadagni da inizio anno fino al 6 maggio, che hanno superato di gran lunga il mercato di riferimento. L’indice S&P 500 è aumentato del 17,0% in questo periodo.

Technology Select Sector SPDR Fund (NYSEARCA: XLK) +26.6% YTD

Totale attività XLK: $ 21,1 miliardi.

  • Microsoft Corp. (NASDAQ: MSFT)
  • Apple Inc. (NASDAQ: AAPL)
  • Visa Inc. (NYSE: V)

Industrial Select Sector SPDR Fund (NYSEARCA: XLI) +21,3% YTD

Totale attività XLI: $10,4 miliardi.

  • Boeing Co. (NYSE: BA)
  • Union Pacific Corp. (NYSE: UNP)
  • Honeywell Int’l Inc. (NYSE: HON)

Cosa Significa Per Gli Investitori

Le società tecnologiche e industriali con sede negli Stati Uniti dipendono in particolare dalle catene di approvvigionamento globali in cui la Cina è un fornitore chiave di componenti e prodotti finiti. Quindi, tariffe più elevate sulle importazioni dalla Cina aumenterebbero i loro costi. Inoltre, le società statunitensi in entrambi i settori considerano anche la Cina un mercato chiave per i loro beni e servizi.

Le maggiori tariffe statunitensi sui prodotti cinesi potrebbero ridurre la domanda cinese di beni prodotti dagli Stati Uniti in due modi: stimolando la Cina ad applicare tariffe di ritorsione o restrizioni commerciali o inducendo un rallentamento economico in Cina.

Le aziende del settore industriale con sede negli Stati Uniti, in media, traggono circa il 33% delle loro vendite all’estero, generando quindi una grande esposizione al mercato straniero. Le società con un’esposizione particolarmente elevata al mercato cinese comprendono il produttore di aeromobili Boeing (BA), il produttore di attrezzature per l’edilizia Caterpillar Inc. (CAT) e il produttore di attrezzature agricole Deere & Co. (DE). Dallo scorso 7 Maggio, questi titoli sono in netto calo.

Tra le aziende del settore tecnologico, il produttore di dispositivi Apple (AAPL) si trova in una posizione particolarmente precaria, avendo esternalizzato gran parte delle sue capacità produttive alle aziende cinesi, oltre a contare la Cina come una significativa fonte di vendite. Le azioni Apple hanno perso il 3,2% dallo scorso venerdì fino a metà mattinata di martedì. Inoltre, la maggior parte della fornitura mondiale di semiconduttori è prodotta in Cina e l’aumento delle tariffe aumenterebbe i costi per tante società con sede negli Stati Uniti, dato l’uso sempre più pervasivo dei chip per computer in un numero sempre crescente di prodotti, che vanno dagli elettrodomestici alle automobili.

Inoltre, mentre i chip prodotti in Cina tendono ad essere di fascia bassa, il fabbisogno dell’industria cinese per i semiconduttori più avanzati è coperto in gran parte dalle importazioni. Ad oggi, sono sei i principali produttori di chip statunitensi che traggono dal 24% al 65% delle loro vendite dalla Cina, secondo un precedente rapporto del Wall Street Journal:

  • Qualcomm Inc. (QCOM),
  • Qorvo Inc. (QRVO),
  • Broadcom Inc. (AVGO),
  • Micron Technology Inc. (MU),
  • Texas Instruments Inc. (TXN),
  • Intel Corp. (INTC).

In questo senso, il principale indice di riferimento PHLX Semiconductor Stock Index (SOX) è calato del 3,4% dalla chiusura del venerdì a metà mattinata del martedì (leggi anche 7 Azioni Da Comprare In Vista di Una Guerra Commerciale).

Lo scorso lunedì, dopo aver rimbalzato parzialmente dai suoi minimi, l’indice S&P 500 è crollato di nuovo da martedì a mezzogiorno, suggerendo che le preoccupazioni tra gli investitori stanno aumentando. Nel frattempo, il delegato commerciale degli Stati Uniti Robert Lighthizer ha detto che l’annuncio di Trump è arrivato dopo che la Cina ha rinnegato alcune promesse non specificate. Ha inoltre insistito sul fatto che un accordo fosse ancora possibile e che i colloqui riprenderanno nella giornata di oggi a Washington.

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