Finanza Comportamentale: Gli Errori Psicologici Più Comuni Nel Trading

L’economia tradizionale vede l’investitore come un essere razionale che si pone come unico obiettivo quello di massimizzare i suoi profitti nell’attività di trading. Purtroppo, questa non è una visione molto corretta. Nella realtà l’investitore è un soggetto emotivamente coinvolto nelle decisioni che prende, spesso irrazionale e comunque orientato solo in teoria alla massimizzazione del profitto. E gli errori psicologici nel trading sono molto più comuni di quanto possiate pensare.

Finanza Comportamentale: Gli Errori Psicologici Più Comuni Nel Trading

In pratica, le scelte di carattere economico sono connesse spesso con scelte di carattere esistenziale che hanno la priorità, di fatto negando ogni logica economica. Ad esempio, quante volte abbiamo detto frasi del tipo “Devo comprarmi quella macchina; disinvesto tutto e la compro“. Molte volte, più che un essere razionale, l’investitore somiglia più che altro ad un essere totalmente “stupido” che agisce in balia di forze solo minimamente razionali.

Gli Errori Psicologici Nel Trading

Ecco come entra in gioco cosiddetta Finanza Comportamentale, che applica la psicologia cognitiva alla comprensione delle decisioni economiche e studia i loro riflessi sui prezzi di mercato e sull’allocazione delle risorse. Negli ultimi anni la finanza comportamentale ha acquisito sempre più considerazione perché si è capito che non si poteva prescindere dallo studio delle dinamiche emotive che sono alla base delle scelte dell’investitore. Oggi vedremo appunto gli errori psicologici più comuni nel trading, che sottolineano ancora volta l’importanza della psicologia nel trading.

1. Errori Cognitivi

La finanza comportamentale definisce cognitivi i seguenti errori:

  • Eccessiva sicurezza (overconfidence), ovvero quando si è troppo sicuri di sé e delle proprie capacità e conoscenze.
  • Eccessivo ottimismo (unrealistic optmism), cioè quando l’investitore tende a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e sopravvaluta la probabilità degli eventi positivi, sottovalutando quindi quelli negativi.
  • Errore di conferma, che si verifica quando si dà maggiore peso alle conferme dei proprio punti di vista, tralasciando il rovescio della medaglia.
  • Errore di attribuzione, cioè quando si tende a pensare frasi del tipo “è merito mio quando le cose vanno bene ed è colpa degli altri quando le cose vanno male.
  • Giudizio retrospettivo, che consiste nel ragionare sul fatto che un evento fosse prevedibile nel momento in cui è stata presa la decisione, mentre lo si poteva capire solo dopo.
  • Home bias, cioè quando si preferisce investire in zone o settori più vicini al nostro paese o al lavoro che si svolge.
  • Illusione del controllo, quando cioè si pensa di “controllare” o molto spesso avere la sfera di cristallo per fenomeni che per loro natura sono incontrollabili (l’andamento di un determinato titolo ad esempio).
  • Rimpianto, ovvero il rammarico di aver preso una decisione che si è rivelata sbagliata.
  • Status quo bias, che consiste nella decisione di non effettuare cambiamenti nelle situazioni di investimento, perché non ci si sente in grado di affrontare efficacemente il cambiamento.

2. Errori Euristici

Secondo la finanza comportamentale, gli errori euristici si riferiscono al procedimento di ricerca e di previsione non rigoroso, basato su intuizioni e analogie, che può essere inficiato proprio dalla non razionalità insita nel procedimento stesso. Gli errori più comuni nel trading riguardanti la sfera euristica possono essere suddivisi in 4 categorie:

  • Affetto, ovvero quando ci si fa condizionare nelle scelte di investimento dal particolare “affetto” che si può provare per un titolo.
  • Ancoraggio, cioè quando si “ancorano” le proprie valutazioni in base a valori che purtroppo non rispecchiano più la realtà.
  • Disponibilità, cioè quando si effettuano le scelte in base alle informazioni che si hanno a disposizione anche se spesso non rilevanti e/o complete.
  • Rappresentatività, ovvero quando non si giudicano gli eventi per caratteristiche che si presentano comuni tra di loro.

3. Effetti Framing

Secondo la psicologia moderna e la finanza comportamentale, gli effetti framing fanno riferimento ad un processo inevitabile di influenza selettiva sulla percezione dei significati che un individuo attribuisce a parole o frasi. Il framing, in pratica, incoraggiare certe interpretazioni e ne scoraggia altre. Gli errori riguardanti gli effetti framing riguardano in particolare:

  • Avversione alle perdite, quando si prova maggiore dolore per una perdita rispetto meno piacere per un guadagno.
  • Avversione alla perdita certa, cioè quando non ci si sofferma su una perdita certa per evitare di aumentare rischi cercando di recuperare il denaro perduto.

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