Come Funziona il Segreto Bancario

Per segreto bancario s’intende comunemente quel diritto, garantito dalla legge, pensato tutelare la riservatezza (privacy) dei clienti di un istituto bancario. Spesso il significato di questo termine è stato preso fin troppo alla lettera da molti Paesi per attirare affari e capitali dal resto del mondo. Storicamente, il paese ha fatto del segreto bancario il suo cavallo di battaglia è la Svizzera: ma, come vedremo, le cose negli anni sono cambiate.

Come Funziona il Segreto Bancario

Le varie crisi economiche che si sono susseguite negli anni hanno provocato tanti problemi ai paesi e alle loro economie, ma hanno portato anche ad un evento positivo: l’incremento della lotta all’evasione fiscale, ai paradisi fiscali e alle società offshore. Almeno nelle intenzioni (leggi anche Top 10 Paradisi Fiscali in Europa).

Come Funziona il Segreto Bancario

La controversia più importante riguardante i paradisi fiscali e il segreto bancario non riguarda solo l’evasione fiscale, ma anche la loro correlazione con le attività del crimine organizzato e del riciclaggio di ingenti capitali. La Svizzera è stato da sempre uno dei paesi preferiti per queste attività criminali anche se, soprattutto grazie alle pressioni internazionali, le cose negli ultimi anni sono cambiate.

Fino a qualche tempo fa, infatti, tutti gli istituti bancari svizzeri erano tenuti a fornire informazioni sui loro clienti solo su specifiche richieste della magistratura o del fisco, molto rare a quei tempi. Questo, di fatto, ha contribuito alla nomea della Svizzera come “paese preferito” da evasori e criminali di ogni tipo.

Dopo tante resistenze e pressioni internazionali, anche il paese elvetico è stato costretto a fare marcia indietro e abbandonare il segreto bancario, aderendo all’accordo sulla fiscalità del risparmio con l’Unione Europea. In base a questo accordo, banche svizzere sono tenute ad aderire al sistema di scambio automatico delle informazioni fiscali vigente in Europa, ponendo di fatto fine al suo status di paradiso fiscale. Tuttavia, va detto che la fine del segreto bancario in Svizzera riguarda solo i correntisti residenti all’estero e non i cittadini svizzeri.

Segreto Bancario: Il Common Reporting Standard

Ma la fine del segreto bancario per molti ex paradisi fiscali è il risultato del Common Reporting Standard (CRS), un accordo che prevede lo scambio di informazioni automatiche fra i paesi firmatari riguardanti conti correnti, redditi da capitale, imprese e società anonime al fine di combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio di capitali all’estero.

Questo nuovo sistema di circolazione delle informazioni non solo bancarie messo a punto dagli Stati Uniti, è entrato in funzione già dall’anno scorso per i primi paesi firmatari dell’accordo, dal 1° gennaio 2017 è attivo per 54 paesi e dal 1° gennaio 2018 lo è stato per altri 34. Il Common Reporting Standard, assieme ad altre iniziative studiate “ad hoc” per contrastare le attività criminali connesse all’evasione fiscale e al riciclaggio (come ad esempio il voluntary disclosure per il rientro di capitali stranieri), avrà quindi il compito di impedire che qualcuno possa imbastire un qualsiasi tipo di attività finanziaria illecita che sfugga al controllo dei 92 Stati firmatari.

L’entrata in vigore di questo trattato segna la fine del segreto bancario anche per quei paesi storicamente considerati paradisi fiscali, ovvero quei luoghi in cui fino a poco tempo fa era presente un regime fiscale agevolato per attirare investimenti e capitali.

Peccato che questi espedienti, alcuni molto creativi ed ingegnosi, abbiano permesso sia alle grandi multinazionali che ai piccoli e medi imprenditori, di non pagare le tasse nello stato di residenza e di spostare ingenti somme di denaro in nero nelle “permissive” banche, spesso attraverso un sistema denominato “frodi carosello”, ovvero scambi di fatture fittizie tra una società italiana che commissionava un lavoro ad una società di Singapore o di un altro paradiso fiscale.

Tra gli Stati che hanno già firmato l’accordo vi sono anche famosi paradisi fiscali come le Isole Cayman, le Bermuda e il Liechtenstein, a cui se ne aggiungerà a breve anche uno dei più “giovani”, le Isole Vergini Britanniche.

Nello specifico la lista dei paesi che hanno firmato (o la cui firma è prevista a breve) il modello unico di libero scambio di informazioni finanziarie sono:

  • Andorra,
  • Anguilla,
  • Argentina,
  • Australia,
  • Austria,
  • Belgio,
  • Bermuda,
  • Brasile,
  • Isole Vergini Britanniche,
  • Bulgaria,
  • Canada,
  • Isole Cayman,
  • Cile,
  • Repubblica Popolare di Cina,
  • Colombia,
  • Costa Rica,
  • Croazia,
  • Cipro,
  • Repubblica Ceca,
  • Danimarca,
  • Estonia,
  • Isole Faroer,
  • Finlandia,
  • Francia,
  • Germania,
  • Gibilterra,
  • Grecia,
  • Guernsey,
  • Ungheria,
  • Islanda,
  • India,
  • Indonesia,
  • Irlanda,
  • Isola di Man,
  • Israele,
  • Italia,
  • Giappone,
  • Jersey,
  • Corea del Sud,
  • Lettonia,
  • Liechtenstein,
  • Lituania,
  • Lussemburgo,
  • Malesia,
  • Malta,
  • Messico,
  • Montserrat,
  • Paesi Bassi,
  • Nuova Zelanda,
  • Norvegia,
  • Polonia,
  • Portogallo,
  • Romania,
  • Federazione Russa,
  • Arabia Saudita,
  • Singapore,
  • Slovacchia,
  • Slovenia,
  • Sud Africa,
  • Spagna,
  • Svezia,
  • Svizzera,
  • Turchia,
  • Turks e Caicos,
  • Regno Unito,
  • Stati Uniti.

Segreto Bancario: Cosa Prevede

Il Common Reporting Standard è stato promosso e sostenuto da Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito già dalla primavera del 2013. Ufficialmente, però, l’accordo è entrato in vigore dal 1° Gennaio 2016: ma già nel 2017 gli Stati aderenti arrivarono a quota 54, ai quali se ne aggiungeranno altri 34 fino ad oggi.

In breve, l’accordo prevede che gli Stati firmatari sono tenuti a condividere:

  • informazioni su qualsiasi conto corrente aperti fino al 31 Dicembre 2015 e tutti quelli aperti a partire dal 1° gennaio 2016, indipendentemente dall’ammontare del versamento. I paesi saranno tenuti a segnalare sia i conti correnti intestati a persone che a società, fondazioni, trust e multinazionali. Ma, soprattutto, dovranno effettuare controlli su eventuali soggetti passivi, prestanome e sulle persone che possano avere un qualche vantaggio dall’operazione.
  • informazioni finanziarie su qualsiasi reddito da capitale, compresi interessi, dividendi, rendite da contratti di assicurazione e vendite finanziarie.
  • informazioni e verifiche non solo sulle banche, ma anche su intermediari finanziari, agenzie, società d’investimento e di assicurazioni, veicoli, barche etc.

Segreto Bancario: Dove Rimane

L’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, stila periodicamente una black list dei paesi che hanno ancora una restrittiva sicurezza bancaria e considerati quindi gli ultimi paradisi fiscali rimasti. Questi luoghi sono accomunati dalle seguenti caratteristiche:

  • Pure Tax Haven: tassazione minima o inesistente e segreto bancario assoluto.
  • No taxation on foreign income: non vengono tassati i redditi esterni, ma solo quelli interni.
  • Low taxation: minima tassazione su qualsiasi reddito;
  • Special Taxation: paesi con regimi fiscali molto flessibili, che permettono di costituire società in maniera facile e veloce.

A questo proposito, secondo l’OCSE i paesi dove ancora nel 2018 rimane il segreto bancario sono:

  • Antigua (solo per le società internazionali che hanno attività al di fuori del paese)
  • Barbuda
  • Grenada
  • Isole Vergini statunitensi
  • Portorico (solo per le società che operano nel settore bancario)
  • Bahamas
  • Panama (solo per quelle aziende i cui capitali provengono dall’estero o situate nella Colon Free Zone o operanti nelle Export Processing Zone)
  • Guatemala
  • Isole Salomone
  • Samoa
  • Saint Lucia
  • Saint Vincent e Grenadine
  • Sant’Elena
  • Sark
  • Saint Kitts
  • Isole Marshall
  • Polinesia Francese
  • Vanuatu
  • Nauru
  • Micronesia
  • Kiribati
  • Isole Cook
  • Taiwan
  • Macao
  • Brunei
  • Libano
  • Oman 
  • Gibuti
  • Liberia
  • Maldive
  • Cipro

La Svizzera, nonostante sia uscita dalla black list il 1° Gennaio 2017, rimane un paese a fiscalità privilegiata solo per le società non soggette alle imposte cantonali e municipali (società holding, ausiliarie e “di domicilio”).

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