Mercati Finanziari: I Termini “Animali” Più Usati

I mercati finanziari sono pieni di termini tecnici, tra cui molti di “origine” animale. Orsi, tori, cigni neri, falchi, colombe etc, rendono i mercati finanziari più simili ad uno zoo! Ogni animale ha un proprio significato e descrive determinate fasi di mercato che è importante conoscere per comprendere meglio il verificarsi di certe situazioni.

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I Termini “Animali” Dei Mercati Finanziari

1. Orso e Toro

Sicuramente, i termini più conosciuti dei mercati finanziari di origine animale sono riferiti alle fasi del mercato, ovvero il mercato orso e mercato toro. Questi fanno riferimento ai trend generali dei mercati,  rispettivamente al ribasso o al rialzo. Sull’origine di questi nomi, vi sono teorie discordanti. Secondo alcuni l’orso fa riferimento al proverbio “non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso“, come avviene nelle vendite allo scoperto (cioè quei titoli non ancora posseduti), mentre il toro deriva dai monosillabi con cui si accordavano i compratori, simili al muggito di questi animali.

Ad ogni modo, la teoria più veritiera fa riferimento al comportamento solito di questi animali quando attaccano la loro preda: il toro solleva il suo avversario con le corna (proprio come in un mercato in cui le quotazioni si muovono al rialzo), mentre l’orso lo mette a terra con una zampata (richiamando quindi le fasi ribassiste dei mercati).

Tecnicamente parlando, in un mercato toro il rialzo dei prezzi è mediamente non inferiore al 10-15%, mentre nel mercato orso vi è al contrario una simile variazione al ribasso. Inoltre, il trend toro dura in media 2-3 anni, seguito da un anno di calo (orso).

2. Buoi

Altro animale citato spesso nel gergo dei mercati finanziari è il bue o, più precisamente, il “parco buoi”. Questo termine viene utilizzato per indicare la marea di investitori che in massa esce dal recinto, appena questo viene aperto, ma senza avere una destinazione precisa in mente. In poche parole, questo fa riferimento a quando si seguono senza pensare trend errati indicati da trader furbi, di solito poco prima di un’inversione.

3. Falchi e Colombe

I falchi sono trader che prediligono un approccio aggressivo ai mercati finanziari. Le colombe, al contrario, adottano una atteggiamento più calmo e misurato, correndo meno rischi possibile. Ma un falco può essere anche una Banca Centrale che non si fa scrupoli ad alzare i tassi d’interesse, senza preoccuparsi degli effetti inflazionistici sull’economia.

4. Cigno Nero

L’espressione “cigno nero”, associata ai mercati finanziari,  indica il verificarsi di un evento nefasto che non si è previsto o impossibile da prevedere.  Uno degli esempi più recenti di cigno nero è stato quando la Banca Centrale svizzera, dopo mesi passati a rassicurare sui suoi interventi per proteggere le quotazioni del franco, decise all’improvviso di lasciar fluttuare liberamente la valuta, dando vita a una sua immediata rivalutazione (di quasi il 20%). Altro caso famoso del passato è stato ad esempio il fallimento della Lehman Brothers nel 2008. Come sempre, vi ricordo che potete difendervi da simili situazioni attuando una diversificazione efficace al vostro portafoglio azionario con asset class tra loro non correlate.

5. Squali

Come potete facilmente immaginare, vengono chiamati squali quei trader che attuano operazioni ai limiti del lecito, cercando a tutti i costi un guadagno.

6. Elefanti

Gli “elefanti” sono gli investitori più saggi ed esperti, ovvero quelli che investono in fondi pensione, compagnie assicurative e banche, tutti settori che sono in grado più facilmente di altri di cambiare la direzionalità dei mercati.

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