Investire in Cannabis: Le Migliori Criptovalute Sulla Marijuana

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un vero e proprio boom delle criptovalute. Dal pioniere Bitcoin, sono infatti oltre 1400 le valute digitali scambiate oggi su vari mercati. Si tratta quindi di un vero e proprio mercato in crescita nel quale anche la cannabis ha saputo ritagliarsi il suo spazio, soprattutto negli Stati Uniti, dove oggi sono molte le imprese operanti nel settore della marijuana che utilizzano le criptovalute per le loro transazioni.

Investire in Cannabis: Le Migliori Criptovalute Sulla Marijuana

Top 5 Criptovalute sulla Marijuana

Gli stati americani che stanno legalizzando la marijuana (per alcuni usi) sono sempre più numerosi. Nonostante ciò, la mancanza di regolazione a livello federale ha fatto sì che le banche siano abbastanza riluttanti a fornire i loro servizi ad aziende impegnate in questo settore. Ecco perché queste hanno trovato nelle criptovalute una valida alternativa sulla quale costruire il loro successo professionale, fino al punto che alcune monete virtuali sono addirittura state create appositamente per le transazioni riguardanti la marijuana.

A questo proposito, vediamo ora quelle che attualmente sono le migliori criptovalute sulla marijuana.

PotCoin (POT)

Lanciata a Gennaio 2014, PotCoin è stata una delle prime criptovalute nell’industria della marijuana. Fu progettata per risolvere i problemi bancari di quelle persone che cercavano di effettuare transazioni riguardanti la marijuana legale. In origine, questa criptovaluta cercava infatti di capitalizzare sulla legalizzazione della marijuana in Colorado, persino con l’installazione di un bancomat PotCoin presso un dispensario di marijuana nello stato americano.

Tuttavia, la valuta non riuscì a lasciare il segno e rimase nell’ombra fino al 12 Giugno 2017. Poi un comunicato stampa e un video dell’ex star della NBA Dennis Rodman che sfoggiava una maglietta con su scritto potcoin.com durante uno dei suoi viaggi in Corea del Nord, hanno dato a PotCoin un’incredibile popolarità. Finanziando il viaggio di Rodman, non solo il PotCoin finì nei riflettori dei media, ma aumentò del 76% il suo valore in un solo giorno, secondo Coinmarketcap.com.

La sua attuale capitalizzazione di mercato è vicina a $ 31 milioni, un enorme aumento rispetto a soli $ 81.547 di Febbraio 2014. Attualmente si trova al 263° posto nella classifica per capitalizzazione di mercato delle criptovalute. Per quanto riguarda il prezzo, 1 PotCoin valeva $ 0,004625 nel Febbraio 2014. Oggi è aumentato a $ 0,149730, facendo registrare un incredibile rialzo di oltre il 3000%!

PotCoin è disponibile in quantità limitata (solo 420 milioni di criptomonete), con quasi 219 milioni di copie in circolazione. Con la sua recente transizione a Proof-of-stake, gli investitori possono ottenere rendimenti annuali del 5% sui propri PotCoin. Altro elemento degno di considerazione è che questa criptovaluta ha una velocità di transazione di soli 40 secondi, estremamente più rapido del Bitcoin.

CannabisCoin (CANN)

Un’altra valuta nata nel 2014, pochi mesi dopo il PotCoin, è il CannabisCoin. Si tratta di una valuta open source peer-to-peer basata su proof-of-work e come il POT mirava a facilitare le transazioni per i dispensari di marijuana medica. Mentre inizialmente guadagnò molta popolarità, non riuscì in seguito a fornire molti rendimenti per gli investitori.

Concentrandosi sul suo mercato, CannabisCoin si propone di convertire criptovaluta direttamente in marijuana. Sotto il nome “CANNdy” esiste infatti una linea di medicinali e ceppi di marijuana cresciuti con lo scopo specifico di essere scambiati “al tasso” di 1 CannabisCoin = 1 grammo di farmaco.

L’offerta totale di questa criptovaluta è fissata a 91,8 milioni, con oltre 77 milioni attualmente in circolazione. La valuta ha una capitalizzazione di mercato di $ 5,2 milioni, secondo coinmarketcap.com.

DopeCoin (DOPE)

DopeCoin fu fondata nel Febbraio 2014 da Adam Howell, meglio conosciuto con il soprannome di “Dopey”. Ancora oggi si sa poco sui mercati specifici che la valuta serve, tranne che la sua missione “è quella di fornire agli appassionati della marijuana un modo moderno e sicuro di fare affari nel 21° secolo”, come espressamente dichiarato sul suo sito web.

Ideata con la visione di creare una “Via della seta” per le transazioni della marijuana in tutto il mondo, la fornitura di DopeCoin è limitata a 200 milioni, con circa 117 milioni attualmente in circolazione. È anche una valuta su cui è possibile guadagnare un interesse annuale del 5%. La criptovaluta ha attualmente una capitalizzazione di mercato di circa $ 7,7 milioni, secondo coinmarketcap.com.

HempCoin (THC)

Anche Hempcoin entrò in vigore nel 2014, anche se non è focalizzato tanto sulle persone che lo usano per comprare erba, quanto per essere utilizzato dall’industria agricola e dai dispensari di marijuana per scopi medici/ricreativi. Il sito web di HempCoin afferma che la moneta può essere utilizzata per “facilitare le transazioni tra i coltivatori di marijuana e i negozi al dettaglio”, oltre all’acquisto di attrezzi e strumenti usati per coltivare marijuana.

È interessante notare che la canapa è usata in tutte le aree dell’agricoltura, non solo in quelle che coinvolgono “l’erba”. A partire da Aprile 2018, HempCoin ha un prezzo di $ 0,106 e una capitalizzazione di mercato di oltre $ 23,4 milioni.

CannaCoin (CCN)

CannaCoin “gira” su una blockchain decentralizzata usando la tecnologia Peer2Peer. Questa criptovaluta fu sviluppata nel 2014 e, come descritto dai suoi fondatori, è costituita da “un gruppo di appassionati di cannabis che lavorano per lo sviluppo futuro di applicazioni di criptovaluta legate alla produzione di cannabis, semi, estratti, impianti di soffiatura del vetro, produzione di stazioni vape e dab, e altro”.

A partire da Aprile 2018, CannaCoin ha un prezzo di $ 0,058 e una capitalizzazione di mercato di $ 272,000. In circolazione vi sono attualmente 4,7 milioni di CCN.

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