Come Investire In Buoni del Tesoro Poliennali

Negli ultimi anni, sono molti i piccoli risparmiatori che hanno deciso di investire in Buoni del Tesoro Poliennali (BTP), in quanto si tratta di strumenti finanziari più sicuri. Ad ogni modo, prima di investire in BTP, bisogna conoscere alcuni elementi di valutazione riguardanti soprattutto i tassi d’interesse per l’orizzonte temporale desiderato e potenziale. Ma procediamo con ordine.

Buoni del Tesoro Poliennali: Funzionamento e Rendimenti

Il rendimento (basso) dei Buoni del Tesoro Poliennali dipende da alcuni fattori: innanzitutto, la certezza del rendimento (a prescindere se lo Stato riuscirà o meno a ripagare il capitale) dipenderà dalle capacità dell’investitore di detenere il BTP fino alla loro scadenza. Questo perché, in caso contrario, il risparmiatore potrebbe essere costretto a disinvestire anche a condizioni poco favorevoli, realizzando quindi delle perdite in conto capitale.

buoni del tesoro poliennali

Nel caso in cui l’investitore abbia la capacità di portare a termine l’investimento (sempre a prescindere dalla solvibilità dello Stato), il beneficio che otterrà sarà dato dal rendimento a scadenza (YTM), ovvero dal rendimento annuo dell’obbligazione calcolato tenendo conto delle cedole, e dalla differenza tra il prezzo d’acquisto e il prezzo di rimborso (100). Tradotto, questo significa che nel caso in cui il BTP fosse stato acquistato sopra la pari (cioè sopra 100), il valore dell’YTM sarà inferiore al rendimento cedolare: quindi, un Buono del Tesoro Poliennale con scadenza 2017 e con cedola pari al 3.5% acquistato oggi a 105.5 renderà all’investitore che lo porta a scadenza l’1.6% annuo (ben al di sotto la cedola del 3.5%). Questo perché il prezzo dell’obbligazione si sposterà verso quota 100 perdendo quindi 5.5 punti in quota capitale. Invece, nel caso di un BTP acquistato sotto la pari (sotto 100) alla cedola annuale aggiungerà al rendimento anche l’apprezzamento in conto capitale.

Rischi BTP

Per quanto siano strumenti finanziari molto sicuri, non sono esenti da rischi. Ricordate che nel caso di un Buono del Tesoro Poliennale a lunga scadenza, bisogna considerare il rischio dei tassi d’interesse, in quanto le loro variazioni possono influenzare il prezzo dell’obbligazione. Soprattutto in quelle a lunga scadenza, dove è più alta la probabilità di essere costretti a disinvestire. Nel caso della lunga scadenza è quindi fondamentale valutare la dinamica futura dei tassi d’interesse, perché tassi a minimi comportano probabilità più alte di un rialzo dei tassi e questi una perdita in conto capitale. L’effetto di deprezzamento di un BTP a causa di un rialzo dei tassi è amplificato dalla durata dell’obbligazione.

Altro elemento da considera per chi investe in BTP è la diversificazione nulla che offrono, sia a livello di portafoglio investimento sia a livello di patrimonio complessivo del risparmiatore. Questo perché se il vostro portafoglio è composto solo da Buoni del Tesoro Poliennali, sarete esposti ad un unico emittente e ad un unico rischio di default! Ecco perché la diversificazione su più asset è sempre molto importante.

Conclusioni

A mio modesto parere, anche se si tratta di uno strumento finanziario molto apprezzato in Italia, investire in BTP la maggior parte dei propri risparmi non rappresenta una gran mossa dal punto di vista della gestione del patrimonio. Come dico sempre, l’investimento migliore è quello diversificato su vari asset class, valute e aree geografiche.

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