Guida Al Market Timing

Il market timing è una strategia di trading in cui si tende a vendere prima di una fase ribassista del mercato e a comprare prima di una rialzista. Ad ogni modo, si tratta di una tecnica molto discussa proprio perché presuppone il dover prevedere i trend dei mercati. Cosa che non è solo difficile ma, in caso di scelte sbagliate, potrebbe comportare perdite molto importanti.

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Analisi Storica del Market Timing

Il market timing ha quindi come obiettivo quello di individuare il momento più profittevole per entrare e uscire dai mercati finanziari. Se guardiamo l’analisi storica dei principali indici di borsa (dividendi inclusi), possiamo già comprendere come questa strategia sia rischiosa e poco conveniente da applicare. Per fare un esempio concreto, se uno avesse investito nell’indice azionario S&P 500 dal 1995 fino al 2014, avrebbe ottenuto un rendimento annualizzato del 9,85%. Ma se avesse mancato soltanto i migliori 10 giorni di mercato, il suo ritorno sarebbe sceso al 6,10% annuo.

Nello stesso periodo di tempo, è importante notare che dei 10 migliori giorni di mercato in ordine di rendimento, 6 di essi si sono verificati entro due settimane dal verificarsi dei 10 giorni peggiori. Quindi, i giorni migliori si realizzano quasi sempre quando meno ce lo aspettiamo!

Anche i rendimenti cambiano considerevolmente se si considerano i costi di trading, soprattutto se guardiamo al mercato obbligazionario, che è notoriamente caratterizzato da un bid-ask spread (costo di acquisto e vendita).

Ma anche utilizzare il market timing per comprare e vendere fondi comuni d’investimento non è conveniente. Il costo reale dell’investimento è quasi sempre maggiore rispetto al potenziale beneficio che si avrebbe nel continuare a entrare e uscire dal mercato. I fondi comuni sono infatti uno strumento che ha l’obiettivo di far crescere il proprio capitale in un’ottica di medio-lungo periodo, ben diverso dall’ottica caratteristica del market timing, che è focalizzata sul breve termine (settimane, giorni o anche ore o minuti).

Ad ogni modo, se analizziamo più nello specifico la strategia di market timing, questa ci fornisce prove più chiare in merito alle difficoltà nell’utilizzo effettivo di questa tecnica, che tende spesso ad assomigliare più ad una gioco d’azzardo che ad un investimento. Se infatti assumiamo la probabilità che “cogliere il momento giusto” sia pari al 50% e considerando i costi di trading, questa si riduce notevolmente. Ad oggi, gli investitori che possono sfruttare efficacemente il market timing sono molto pochi. Quindi, prima di utilizzare questa tecnica, l’investitore dovrebbe chiedersi se possiede le competenze necessarie, se è in grado di gestire lo stress che ne deriva e se avrà il tempo necessario da dedicare a questa attività.

Possibili Strategie

Ad ogni modo, una possibile soluzione è quella utilizzare un approccio basato su tre strategie: l’analisi dei trend di mercato di lungo termine, la diversificazione e utilizzare una corretta gestione del rischio.

Infatti, analizzare e capire i trend di lungo termine e i rendimenti attesi delle varie asset class, permette all’investitore di ottenere stime più  corrette sui rendimenti futuri con orizzonti temporali a 5/10 anni, piuttosto che perdere tempo ad ipotizzare cosa succederà l’anno prossimo.

Anche diversificare è importante per ottimizzare l’investimento e ottenere migliori rendimenti: solo in questo modo, si possono sfruttare efficacemente i punti di forza e debolezza di ciascuna attività.

Comprendere e saper gestire la propria soglia di rischio permette di preservare il capitale anche in condizioni di mercato difficili e di bilanciare i rendimenti, evitando così di avere brutte sorprese.

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