La Situazione Degli Investimenti In Grecia

Negli ultimi tempi, la situazione finanziaria in Europa sta decisamente mettendo all’angolo gli investitori, anche quelli più esperti. Il rendimento infatti diviene sempre più qualcosa di simile ad un miraggio: sembra quasi di scorgerlo in lontananza ma all’improvviso si dilegua! Secondo una recente ricerca effettuata da un’importante società d’investimento europea, oggi nel vecchi continente sarebbero rimasti solo una cinquantina di “corporate bond investment grade” ad offrire un rendimento pari o superiore al 2% e oltre la metà di questi ha vita residua superiore agli 8 anni. Rispetto ad un rendimento medio intorno al 2,1% di circa un anno fa, oggi i titoli emessi da aziende con rating medio-elevato e scadenza media intorno ai 5 anni rendono mediamente più dell’1%, come dimostrato dall’andamento dell’indice Bofa Merryll Lynch (composto da oltre 1.600 bonds aziendali). Ad ogni modo, questo dato non sorprende più di tanto, visto che molti paesi “euro-periferici” (Italia, Irlanda e Spagna) offrono rendimenti sui propri titoli decennali intorno al 2%.

optionsxoMa nonostante la situazione poco rosea, in Europa è di fatto rimasto un solo paese ad offrire rendimenti elevati e bond abbastanza liquidi: la Grecia. Dopo il default del 2011 e le dolorose conseguenze, il paese ellenico si sta riaffacciando prepotentemente sui mercati con due nuove emissioni: un titolo a 3 anni, uno a 5 anni e uno decennale che stanno riscuotendo un grande e insperato successo! Oggi questi titoli offrono rendimenti molto interessanti: un titolo greco a 3 anni rende poco meno del 3,7%, ma è un’enormità se confrontato con lo 0,5% del nostro Btp di pari scadenza! Sulla stessa scia, il quinquennale greco rende il 4,6%, mentre i titoli dai 10 ai 30 anni hanno yield compresi tra il 6% ed il 7%. Ovviamente, tale generosità è associata ad un livello di rischio ben superiore, anche se al momento la “protezione” offerta all’Eurozona da parte della BCE potrebbe bilanciare i potenziali rischi. Detto questo, risulta probabile che nelle prossime settimane gli investitori possano iniziare a considerare i titoli greci come una possibile area di diversificazione del proprio investimento. Inoltre, se questo modo di fare si diffonderà tra gli investitori, si verificherebbe per i rendimenti greci un movimento al ribasso di un certo rilievo, fenomeno che si riverserebbe positivamente sulle quotazioni dei titoli. E avendo la Grecia proceduto solo 3 anni fa alla ristrutturazione del proprio debito posseduto dai privati (e non quello in mano agli istituzionali, ovvero IMF e BCE) appare alquanto improbabile che questo possa verificarsi di nuovo fra non molto tempo.

Conclusioni

Nonostante questi fattori positivi, un investimento in Grecia ha degli elementi di rischio che bisogna tenere in considerazione: un rapporto Debito/Pil ancora estremamente elevato (175% e in continuo aumento), una crescita inesistente, il livello di disoccupazione più elevato nell’Eurozona (27%).

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