Azioni Eni

Le azioni Eni (acronimo di Ente Nazionale Idrocarburi) sono quotate sull’indice FTSE MIB della Borsa Italiana e sull’indice dell’Euro Stoxx 50.

Eni è un’azienda petrolchimica che si insedia tra le prime 30 al mondo per fatturato, ed è presente in più di 70 paesi tra cui l’Italia, la Libia, l’Egitto, la Norvegia, il Regno Unito, l’Angola, il Congo, la Nigeria, gli Stati Uniti, il Kazakhstan, l’Algeria, l’Australia, il Venezuela, l’Iraq, il Ghana e il Mozambico. Dal 1953 le attività Enel  spaziano in diversi settori quali il petrolio, il gas naturale, la petrolchimica, la produzione di energia elettrica, le costruzioni e l’ingegneria.  Nel ’92 si trasforma in Società per Azioni e da allora diviene un colosso del petrolio e dell’energia e una delle maggiori aziende al mondo.

Il governo Italiano detiene il 30,303% delle azioni Eni (privilegiate) di cui  3.934% detenute tramite il Tesoro e il 26.369% dalla Cassa Depositi e Prestiti. Un’altro 2.012% delle azioni è in mano alla Banca Popolare Cinese.

ENI: info e contatti

  • Sito web : www.eni.com
  • Listino : FTSE MIB
  • Codice Azione : ENI.MI
  • Settore : Energia, Olio, Gas
  • Sede legale : Roma
  • Indirizzo: Piazzale Mattei, 1 – ROMA, 00144 Italia
  •  Tel.: +39 06 59821
  •  Fax: +39 06 59822141

Storico quotazioni azioni Eni

azioni eni

Dovendo fare un’analisi storica delle azioni Eni, bisogna tenere in considerazione che storicamente le azioni Eni sono state sempre influenzate  dall’andamento dell’economia globale e dal prezzo del petrolio.

Per quanto riguarda il quadro dell’economia internazionale, bisogna considerare il gran numero di investitori istituzionali e non con cui ha a che fare ENI. Essendo un’azienda multinazionale esposta globalmente è normale che venga influenzata da crisi o da crescite di mercato su scala mondiale. Come ad esempio è avvenuto nel 2008-2009, con la crisi di quegli anni il gruppo Eni ha risentito molto e le azioni hanno subìto un duro colpo.

Dal grafico che vedete sopra delle quotazioni delle azioni Eni (arco temporale 2007/2017) si evince che nell’anno della crisi economica globale , tra il 2008 e il 2009, le azioni sono passate da 26 a 12 euro. Nel corso degli anni successivi fino al 2015 le azioni hanno oscillato lungo un corridoio orizzontale posizionate tra i 13 e i 20 euro. Nel corso dell’anno 2016 una ulteriore flessione le ha portate a stazionarsi stabilmente sotto i €15. Nell’ultimo anno notiamo un leggero “risveglio” delle azioni sopra i 15 che potrebbe continuare fino alla resistenza del muro delle 20 euro.

Da ciò si può dedurre che, in condizioni economiche globali mediamente stabili, il prezzo del petrolio agisce in modo molto netto sul rendimento delle azioni ENI, essendo fortemente correlate con il prezzo dell’oro nero.

C’è da dire però, che se da un lato un’azienda multiterritoriale come Eni venga esposta a crisi di carattere globale, dall’altra ha il vantaggio di poter sfruttare positivamente la territorialità e quindi cogliere le occasioni di mercato in un determinato paese piuttosto che in un altro.

L’altro punto saliente da considerare nelle oscillazioni delle azioni è il prezzo del petrolio. Ovviamente poichè la fornitura di petrolio è una delle principali attività di ENI, il prezzo e la domanda di greggio va a influire sulle voci di bilancio e di conseguenza sull’andamento delle azioni. Di solito quando il prezzo del petrolio sale, salgono anche le azioni del comparto petrolifero. Lo stesso succede quando diminuiscono le scorte di petrolio.

Viceversa, il prezzo del petrolio può scendere quando vi è una sovrapproduzione e la domanda diminuisce. Il prezzo del petrolio va ad influenzare anche il prezzo del gas naturale, essendo correlato, anche il prezzo del gas naturale tenderà a scendere quando decresce quello del petrolio, così come a salire in caso contrario.

Se si vuole investire a lungo termine, bisogna, quindi, considerare questi fattori macroeconomici ed cercare di prevedere l’andamento generale dell’economia e del prezzo del petrolio. Tuttavia, fare previsioni future in questo ambito è assolutamente difficile. Dipenderà molto dagli accordi OPEC e paesi produttori sulla produzione di petrolio.

Se si ha un’ottica di investimento a breve o brevissimo termine e si è, quindi, orientati verso il trading online, bisognerà comunque considerare le news quotidiane intorno ad Eni e al prezzo del petrolio. Oltre allo studio quotidiano o orario di analisi tecnica delle candele giapponesi e delle altre tecniche messe a disposizione dalle diverse piattaforme di trading .

Dividendi Azioni ENI

dividendi eni

Cliccando sull’immagine che vedete sopra, si può vedere lo storico degli stacchi dividendi ENI dal 2007 al 2017.

Quello che risulta è che da 10 anni a questa parte i dividendi vengono pagati regolarmente 2 volte all’anno con cadenza semestrale. Attualmente il rendimento annuale del dividendo si aggira intorno al 5%.

Questo dato rappresenta un fattore molto positivo per chi volesse investire in azioni ENI con approccio ad un investimento a lungo termine. Positivo anche il fatto che l’ammontare del dividendo annuale si sia mantenuto percentualmente costante nonostante gli avvenimenti economici e di portata internazionale che hanno investito anche ENI negli ultimi anni della crisi.

Sui dividendi bisogna evidenziare che anche chi fa trading sui CFD azionari può godere del beneficio del pagamento dei dividendi. La somma pagata, ovviamente è proporzionata alla leva finanziaria applicata per l’acquisto delle azioni.

Investire in Azioni ENI

Investire nelle azioni Eni vuol dire investire in una azienda importante e di grandissime dimensioni, presente sul mercato da tantissimo tempo. L’importanza di ENI a livello mondiale portano spesso gli investitori a considerare innanzitutto quelle che sono le variabili economiche internazionali, prima ancora di vedere risultati operativi aziendali, per investire su di essa. Quindi, per investire in azioni ENI occorre prima avere piena coscienza della situazione internazionale, quelli che potrebbero essere gli scenari futuri, oltre ad una analisi sulle oscillazioni del prezzo del petrolio e delle sue variabili.

Per investire in azioni ENI seguendo la metodologia tradizionale, cioè acquistando azioni ENI in Banca o tramite Società di Gestione del Risparmio, bisogna avere disponibilità economica e consapevolezza di lasciarle fruttare per un tempo medio/lungo. Per l’investimento in azioni ENI è comunque consigliabile la consulenza di un esperto del settore, per conoscere quale potrebbe essere il momento giusto per acquistare ENI, solitamente fornito dalla banca o dalla società di gestione risparmio verso cui ci si è rivolti.

Trading su Azioni ENI

Un’alternativa all’investimento tradizionale tramite banca o SGR è quella di fare trading su azioni Eni con i CFD.

I CFD sono strumenti finanziari che replicano la quotazione di un’azione sottostante, in questo caso replicano azioni ENI. Facendo trading sui CFD il costo della commissione spettante al broker è più basso rispetto alla commissione della banca tradizionale. Di solito equivale alla percentuale di spread applicato.

L’investimento o il trading di CFD avrebbe senso, però, più che altro per posizioni intraday. Posizioni che verranno chiuse all’interno della stessa giornata in cui sono state aperte, altrimenti si pagherebbe una commissione ulteriore di “overnight” (la commissione che il trader paga al broker per mantenere la posizione aperta anche il giorno dopo).

Per fare trading in borsa con i CFD su azioni ENI occorre ovviamente una piattaforma di trading, che è uno strumento che permette di piazzare ordini, di leggere news inerenti, di posizionare stop loss e take profit.

Per la scelta della piattaforma, si consiglia di scegliere quella più adatta al proprio livello di esperienza.

I principianti, ad esempio, potrebbero utilizzare senza alcun sforzo quella messa a disposizione da eToro che è molto intuitiva e soprattutto consente di copiare, attraverso il social trading, altri trader e quindi consente di affidarsi all’esperienza di trader più esperti.

Se si ha, invece, maggiore esperienza e si è quasi trader professionisti consigliamo di usare la piattaforma Metatrader4 (MT4), che tra l’altro consente di conservare dati di grafici storici.