5 Azioni Da Comprare Per Investire nel Cloud

Oggi grazie alla diffusione di dispositivi mobili come smartphone, tablet e computer portatili, siamo in grado di accedere ad Internet da ogni luogo. Negli ultimi anni si è sentito molto parlare dei servizi di cloud computing o, per meglio dire, del cloud. Di cosa si tratta?

5 Azioni Da Comprare Per Investire nel Cloud

La parola cloud (termine inglese che significa letteralmente nuvola) fa riferimento ad uno spazio di archiviazione personale, chiamato anche cloud storage, che è accessibile in qualsiasi momento ed in ogni luogo utilizzando una semplice connessione ad Internet. Il cloud storage, in pratica, sincronizza tutti i propri file preferiti in un contenitore virtuale, con il conseguente e utile vantaggio di riscaricarli, modificarli, cancellarli e/o aggiornarli, senza che vi sia bisogno di portare con sé hard disk esterni, pen drive USB e altri dispositivi di archiviazione.

5 Azioni Da Comprare Per Investire nel Cloud

Vista la sua utilità e diffusione, oggi sono diverse le aziende che stanno puntando su questa tecnologia per offrire ai propri clienti servizi migliori. Ecco perché questo settore sta attirando le attenzioni di molti investitori che intravedono nel cloud il business del futuro.

Le azioni del settore cloud vengono generalmente suddivise in tre categorie: quelle che fanno riferimento ad aziende proprietarie di piattaforme cloud, i cloud arms merchant (ovvero aziende che forniscono la tecnologia cloud) e gli utenti cloud.

Esempi di  sono aziende proprietarie di piattaforme cloud sono Microsoft (NASDAQ: MSFT), Apple (NASDAQ: AAPL), Alphabet (NASDAQ: GOOG, NASDAQ: GOOGL), Amazon.Com (NASDAQ: AMZN) e Facebook (NASDAQ: FB).

Esempi di cloud arms merchant, ovvero le aziende la cui attività principale è fornire hardware e servizi ai proprietari di cloud, sono Nvidia (NASDAQ: NVDA), Intel (NASDAQ: INTC), Cisco Systems (NASDAQ: CSCO) e Dell Technologies (NASDAQ: DELL).

I cloud sono costruiti su software open source e hardware di base. Le società costruite usando la tecnologia cloud possono diventare enormi: esempi famosi sono Netflix (NASDAQ: NFLX), Intuit (NASDAQ: INTU), Adobe (NASDAQ: ADBE) e Salesforce.com (NASDAQ: CRM). Ultimamente gli analisti si sono appassionati alle azioni di questo settore, anche perché sempre più grandi aziende costruiscono i propri data center sul modello cloud.

A questo proposito, vediamo ora cinque ottime azioni da comprare per investire nel cloud.

Microsoft (NASDAQ: MSFT)

Raramente gli analisti consigliano di investire nel cloud di aziende grandi e potenti. Microsoft è l’eccezione.

Perché quindi non investire in Microsoft, soprattutto ora che la società si trova in un periodo d’oro dovuto con una capitalizzazione di mercato di oltre $ 900 miliardi e ricavi per $ 110 miliardi (2018), quasi un terzo dei quali diventato reddito operativo?

Alcuni hanno avuto timore nel farlo, visto che Microsoft ha dovuto sborsare solo l’anno scorso quasi $ 20 miliardi in tasse. Ma è anche perché la società è già stata visitata dalla polizia antitrust 20 anni fa pagando un caro prezzo, ovvero la perdita dei suoi monopoli nei sistemi operativi e nelle applicazioni per PC, con ovvie conseguenze economiche negative.

Satya Nadella, uno dei massimi dirigenti della compagnia, ha rilanciato Microsoft come cloud player nel 2014, sebbene il cloud Azure di Microsoft non sia un monopolio. Niente di Microsoft è più un monopolio!

Ma la società di Bill Gates è competitiva in ogni nicchia del cloud, ha un dividendo con un rendimento dell’1,6% e il suo rapporto tra P/E si colloca al di sotto dei 30.

International Business Machines (NYSE: IBM)

International Business Machines, meglio conosciuta come IBM, ha scommesso il suo futuro con l’acquisto di Red Hat (NYSE: RHT) per 34 miliardi di dollari, che le ha consentito di entrare prepotentemente nel settore del cloud.

Da quando l’accordo è stato annunciato ad ottobre, le azioni IBM sono aumentate del 25%, ben oltre la media del 16% del Nasdaq. Le azioni sono ancora a buon mercato, con un rapporto P/E inferiore a 15 e un dividendo di $ 1,57 per azione che paga un rendimento del 4,5%. La sua capitalizzazione di mercato è solo 1,5 volte le sue vendite, decisamente a buon mercato per un titolo tecnologico.

Fino a qualche anno fa, la società non aveva mai manifestato un vero interesse per il cloud perché le sue vecchie attività non avevano bisogno di questa tecnologia per funzionare. Ma oggi, con una concorrenza così agguerrita, la società non può esimersi dall’entrare in questa nicchia di mercato.

Non è che IBM non ci abbia provato. In passato la compagnia acquisì un piccolo cloud player chiamato Softlayer, ma non era abbastanza sviluppato per competere nel mercato. L’idea alla base dell’accordo con Red Hat, come dichiarato nel comunicato stampa, è quella di trasformare IBM in un fornitore di “cloud ibrido”.

La strategia è semplice da descrivere. Il software Red Hat, incluso il suo sistema operativo Linux e OpenShift (che consente alle aziende di inserire il proprio software in cloud come “contenitori” autonomi), sarà offerto da Red Hat e dai programmatori esistenti di IBM. Le aziende possono sostituire i loro datacenter obsoleti con piccoli cloud, quindi scalare rapidamente i servizi clienti compatibili con tali sistemi interni su cloud pubblici.

Se la strategia funzionerà, il valore dell’azione IBM potrebbe facilmente raddoppiare da qui entro un anno, in quanto diventerà uno dei più importanti attori del settore. Nonostante la tanta concorrenza, si tratta però di uno degli investimenti più economici per investire nel cloud.

Palo Alto Networks (NYSE: PANW)

Palo Alto Networks è passato da zero a $ 22,5 miliardi di capitalizzazione di mercato dal 2005 a seguito del livello di sicurezza offerta dal suo sistema cloud.

Originariamente pensato come una “nuova generazione di firewall”, che fornisce prodotti di sicurezza per tenere al riparo i data center dai malware, Palo Alto ha speso oltre 1 miliardo di dollari in acquisizioni negli ultimi due anni per modificare il suo software. Più recentemente ha acquistato per $ 560 milioni Demisto, una società di sicurezza israeliana che si occupa di organizzare automaticamente le attività di sicurezza di un’azienda utilizzando l’apprendimento automatico.

Tutto ciò ha dato a Palo Alto una spinta decisiva nel settore del cloud. Nonostante la rapida crescita, la società non ha ufficialmente profitti. Ciò significa che ogni dollaro guadagnato viene reinvestito nel business. Tuttavia, il flusso di cassa operativo è cresciuto costantemente e supererà quest’anno il miliardo di dollari.

Il passaggio al cloud di Palo Alto sta trasformando il mix di entrate in sottoscrizioni mensili anziché in pagamenti una tantum, rendendolo uno degli attori preferiti dagli analisti.

ServiceNow (NYSE: NOW)

ServiceNow potrebbe essere la più grande azienda di software di cui non avete mai sentito parlare. Anche grazie al suo cloud.

La compagnia opera principalmente nel business dell’automazione dei flussi di lavoro. La sua piattaforma basata su cloud organizza il movimento delle informazioni tra dipendenti e clienti. Dal 2004 ad oggi l’attività si è estesa fino a servire intere imprese, sia internamente che esternamente. Il concetto è che “il lavoro è l’app killer” e il suo ultimo aggiornamento, soprannominato Madrid, è applicabile sia al mondo mobile che desktop.

Le azioni sono aumentate del 43% rispetto allo scorso anno, nonostante il 2018 sia stato un anno poco felice per il settore tecnologico. Ancora più importante, il titolo NOW è aumentato di quasi il 300% negli ultimi cinque anni. La capitalizzazione di mercato di $ 43,8 miliardi è stata aumentata di $ 2,6 miliardi nel 2018, rispetto a $ 1,9 miliardi dell’anno precedente.

Il suo software funziona con Microsoft, ma anche con AWS e VMware di Amazon (NASDAQ: VMW). ServiceNow ora ha 37 analisti che la seguono, 28 dei quali gli danno valutazioni “buy”. Si prevede che entro la fine del 2019, il titolo arriverà a $ 3,10 per azione.

VMware Inc. (NYSE: VMW)

Oltre all’hardware di base, sono necessarie due tecnologie chiave per far funzionare un sistema cloud. Prima viene la virtualizzazione, un sistema operativo virtuale che viene eseguito in base alle applicazioni e consente di eseguirle tutte indipendentemente dal sistema operativo per cui sono state scritte. Poi arriva l’informatica distribuita, in cui i compiti possono essere eseguiti su parte di un computer, su più o su migliaia contemporaneamente.

Quindi, prima che potesse esserci il cloud, c’erano società come VMware, che si occupavano di virtualizzazione. I ricavi sono passati da $ 6 miliardi nel 2017 a $ 8 miliardi nel 2018 e a $ 9 miliardi per l’anno fiscale 2019 (fino al 1 febbraio), con un reddito netto che è salito a $ 2,4 miliardi lo scorso anno. Ciò significa che il titolo VMWare viene tradato “solo” 8,5 volte le vendite, un dato che viene considerato conveniente per la crescita.

Per il mondo del cloud ibrido, VMWare offre ora il proprio sistema operativo, Cloud Foundation, che gira su hardware EMC. Ciò consente alle aziende di collegare facilmente i data center VMWare esistenti a cloud pubblici come Amazon. Ha inoltre siglato una partnership con Microsoft per far convergere i loro hypervisor, dei software che rendono possibile la virtualizzazione, portando alcuni dei suoi clienti nel cloud Microsoft.

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